La vita per immagini

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VITA PER IMMAGINI

L’infanzia e il periodo livornese

Amedeo Clemente Modigliani nasce a Livorno in via Roma 38 il 12 luglio del 1884, ultimogenito di quattro figli (i fratelli sono Giuseppe Emanuele, Margherita e Umberto), da padre italiano originario di Roma, Flaminio Modigliani, e da madre francese originaria di Marsiglia, Eugénie Garsin, entrambi ebrei sefarditi, seppur atei. Quando viene alla luce, la famiglia sta attraversando un grave dissesto economico poiché l’impresa del padre, costituita da alcune società agricole e minerarie in Sardegna, è in bancarotta. Anche la situazione finanziaria dei Garsin è tutt’altro che rosea.L’intraprendenza della madre evita il tracollo economico della famiglia, grazie ai ricavi provenienti dalla scuola materna ed elementare da lei fondata, dalle lezioni private e dall’attività di traduttrice e critica letteraria. Inoltre Eugénie si occupa personalmente dell’istruzione dei figli, in particolare di Amedeo che, essendo quello più fragile, è forse il suo preferitoFin dall’adolescenza Amedeo mostra una salute cagionevole: dapprima una febbre tifoide contratta all’età di 14 anni che porta all’esordio della tubercolosi due anni dopo, in una forma così grave da costringere il giovane Amedeo ad abbandonare gli studi e a effettuare alcuni soggiorni a Capri, dai quali trae un discreto giovamento. Costretto spesso in casa per i suoi problemi di salute, Modigliani sin da piccolo mostra una grande passione per il disegno, riempiendo pagine e pagine di schizzi e ritratti tra lo stupore dei parenti, che tuttavia non gli possono concedere la possibilità di iscriversi a qualche corso adatto al suo livello. Durante un violento attacco della malattia, Amedeo strappa alla madre la promessa di poter andare a lavorare nello studio di Guglielmo Micheli, uno dei migliori allievi del grande Giovanni Fattori e uno dei pittori più in vista di Livorno, da cui apprenderà le prime nozioni pittoriche, e dove conoscerà, nel 1898, lo stesso Fattori. Modigliani sarà quindi influenzato dal movimento dei Macchiaioli, e in particolare dal Fattori stesso e da Silvestro Lega.

Il trasferimento a Parigi e l’esordio artistico

È il 1902 e Modigliani, diciottenne, frequenta la Scuola Libera di Nudo di Firenze, dove sviluppa la passione per i nudi femminili e per il disegno dal vivo. Visita inoltre molti musei e chiese della città al fine di studiare l’arte del Rinascimento, così importante per la sua formazione artistica. Nel 1903 si trasferisce a Venezia, dove si iscrive all’Istituto di Belle Arti, dedicando anche qui molto tempo ad un attento studio della pittura veneziana del Rinascimento, in particolare di Tiziano e Tintoretto. Nel 1906 si trasferisce a Parigi, evento decisivo della sua vita, con l’aiuto di una piccola indennità passatagli dalla madre. Dapprima Amedeo si stabilisce a Montmartre, insieme a Soutine e Lipchitz, i suoi più stretti amici, anch’essi artisti espatriati, e prende lezioni di pittura figurativa all’Academie Colarossi, dove stringe amicizia con il pittore francese Maurice Utrillo e dove conosce Jeanne Hébuterne. Nel corso della sua permanenza a Parigi Modigliani sviluppa uno stile unico e originale, contemporaneo al movimento artistico dei cubisti, di cui però non farà mai parte. Modigliani inizia il suo percorso artistico come scultore più che come pittore, e si dedica a scolpire seriamente e con continuità dopo che Paul Guillaume, un giovane mercante d’arte, s’interessa al suo lavoro sulla scultura negra ed a Parigi lo presenta prima a Constantin Brâncuși e poco dopo a Picasso. I personaggi delle sue sculture appaiono antichi, quasi egizi, ricordanti vagamente una maschera, con occhi a mandorla, bocche increspate, colli allungati. A causa dell’inalazione delle polveri generate dalla scultura, la sua tubercolosi inizia però a peggiorare, costringendolo ad abbandonare la scultura ed a concentrarsi unicamente sulla pittura.

La maturità artistica

È tra il 1915 e il 1919 che Modigliani produce i suoi più grandi ritratti, considerati tra le più importanti opere del XX secolo, sviluppando quello stile unico che lo farà considerare un artista senza maestri e senza allievi. Nell’aprile del 1917 Modigliani incontra Jeanne Hébuterne, una studentessa di 19 anni dell’Academie Colarossi, che sarebbe poco dopo diventata la compagna della sua vita. A dicembre dello stesso anno ha luogo la sua prima mostra personale alla Galleria Berthe Weill, che verrà chiusa poche ore dopo dalla polizia di Parigi a causa dello scandalo generato dai suoi ritratti di nudo. L’anno successivo, nel 1918, a causa della minaccia di invasione da parte delle truppe tedesche, Modigliani e Jeanne lasciano Parigi per trasferirsi in Costa Azzurra a Nizza, dove nel mese di novembre Jeanne dà alla luce una bambina. Alla fine dell’anno alcune opere di Modigliani vengono incluse in una mostra al Faubourg Saint-Honoré a Parigi, organizzata dal mercante d’arte Paul Guillaume, mentre nel 1919 alcune sue opere sono esposte in diverse mostre a Londra, alcune delle quali sono acquistate da collezionisti inglesi. Alla fine del 1919 Modigliani espone ancora una volta al Salon d’Automne; nel frattempo un nuovo attacco di tubercolosi minaccia la sua salute, e Jeanne rimane di nuovo incinta. Poco dopo l’epilogo: il 24 gennaio 1920 Modigliani muore all’Ospedale La Charité di Parigi, e il giorno dopo Jeanne si getta disperata dalla finestra del quinto piano della casa paterna, uccidendo se stessa e il suo bambino non ancora nato. Una enorme folla partecipa al funerale di Amedeo al cimitero di Pere Lachaise, anche se i due amanti dovranno attendere altri 10 anni per riposare insieme, l’uno accanto all’altra.

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